Buongiorno,

sono un po’ in ritardo rispetto al solito nella pubblicazione della newsletter ed avevo anche meditato di saltare, per questa volta.

Ho pensato però a quanti di voi mi hanno detto di apprezzarla ed eccomi qui, con le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

Gli utilizzatori sono sempre alle prese con azioni di contrasto alle avversità del periodo, ordinarie e straordinarie. Il listino LME è pronto a riservare un nuovo cambio di scenario.

Chi non conosce Charles Darwin?

La sua teoria sull’evoluzione delle specie vegetali e animali è da sempre materia d’insegnamento in tutte le scuole di qualsiasi grado, abbreviandola in “evoluzione della specie”.

Le Imprese, mai come negli ultimi tre decenni, hanno dovuto sapersi adattare alle importanti mutazioni dei contesti economici e di recente anche inventarsi dal nulla dei procedurali operativi che le tenessero letteralmente in vita.

Le sfide che le attendono ora e nel prossimo futuro, saranno all’apparenza meno virulente di quelle vissute, tra esse la punta massima fu toccata dalla pandemia, ma decisamente più letali nel caso di mancata reattività agli sviluppi di contesto.

La misura della Carbon Border Adjustment Mechanism, meglio conosciuta come CBAM è un banco di prova molto importante per le Aziende che utilizzano semilavorati di Acciaio e Alluminio.

Nell’avvenire le Imprese si troveranno quindi a dover contrastare, con logiche sempre comprese entro i confini della legalità, gli ostacoli operativi che verranno disseminati ad arte con obiettivi ben specifici da soggetti che con “decadente supponenza” cercheranno di mantenere inalterate le rendite di posizione acquisite in passato.

Le sfide che attenderanno i vari comparti che hanno come minimo comune denominatore l’utilizzo di metalli, oltre a quelle di carattere eccezionale, sono e saranno soprattutto quelle inserite nell’ambito della gestione ordinaria, tra esse la variabilità delle quotazioni di Borsa.

Nell’ultima settimana i prezzi LME degli “industriali” hanno subito un ricollocamento verso l’alto partendo dai numerosi minimi relativi del listino.

Il Rame e lo Zinco sono stati i metalli che hanno dato origine alla situazione di crescita, mentre Nichel e Stagno hanno messo ancora in evidenza le loro incertezze nella definizione dei valori USD 3mesi con indicazioni verso il basso. La somma dei due fattori ha portato l’indice LMEX a crescere dello 0,73%, un dato su base settimanale decisamente sotto le attese.

Progressione rialzista del Rame

La progressione rialzista del Rame potrebbe perdere d’intensità nei prossimi giorni, fissando a quota 8300 USD 3mesi il confine della sua massima espansione, anche se al momento la definizione del prezzo risulta supportata da un buon equilibrio tra domanda e offerta.

Importante crescita dello Zinco

L’importante crescita settimanale dello Zinco, più 3,8% sul riferimento USD 3mesi, troverà un ostacolo insidioso nell’accumulo oltre misura di denaro “lungo”, elemento da non sottovalutare il cui effetto sarà il ridimensionamento del suo valore LME.

Le leghe, Ottone e Zama

Le leghe a base di Rame e Zinco hanno subito inevitabili incrementi in rapporto ai loro prezzi di riferimento. Nel caso dell’Ottone la quotazione è ritornata ai livelli di inizio settembre, mentre per la Zama occorre sfogliare il calendario, all’indietro, fino alla seconda settimana di maggio. L’incertezza sulle azioni di rinforzo di Rame e Zinco determinerà degli inevitabili aggiustamenti verso il basso dei valori di vendita di entrambe le leghe.

Alluminio “inerzia rialzista”

La situazione dell’Alluminio non differirà molto da quella dei metalli visti finora. La soglia di massima espansione del prezzo USD 3mesi sarà a ridosso dei 2.400 dollari, un’azione di crescita dell’Alluminio fatta più di “inerzia rialzista” che di un vero fattore di spinta al rialzo generato dalla domanda degli utilizzatori.

Nichel in timido recupero

Il Nichel, dopo una fase di recupero seppur timido, ha ripreso a scendere ed ora risulta difficile intravvedere il suo punto di destinazione in questa nuova parabola ribassista, con il prezzo USD 3mesi adesso collocato al pari livello del periodo Agosto-Settembre 2021.

Piombo in controtendenza

L’unico metallo che si porrà in controtendenza sarà il Piombo, ormai pronto a recuperare le perdite accumulate negli ultimi dieci giorni. La progressione non sarà contraddistinta da acuti rilevanti, ma certamente caratterizzata da una crescita costante del valore USD 3mesi.

Un punto di minimo per lo Stagno

Un punto di minimo lo conoscerà anche lo Stagno, dopo la repentina azione di ridimensionamento del valore LME iniziata in agosto. Il vero avvio della risalita del prezzo dello Stagno non avrà luogo, comunque, prima di aver toccato un suo ennesimo momento di minimo relativo, collocato sotto la linea dei 24mila dollari con scadenza 3mesi.

UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA

Alluminio, il mercato è in crisi, ma in India è tutto un altro film.

Quando e come la domanda indiana trascinerà verso l’alto i prezzi dell’alluminio? Un’analisi dei fattori in gioco e le previsioni per i prossimi anni.

Il mercato globale dell’alluminio sta attraversando un momento decisamente negativo e le prospettive non sembrano buone per i prossimi mesi, mentre nel prossimo anno si intravede soltanto una lenta ripresa.

Tuttavia, in un contesto tanto sfavorevole c’è un’eccezione geografica di non poco conto: l’India. In questo paese la spinta del governo per nuove infrastrutture, soprattutto per l’energia verde, continua a stimolare i consumi interni e a mantenere sostanzialmente stabili i prezzi dell’alluminio.

La domanda indiana di alluminio raddoppierà entro il 2030

L’India è il secondo produttore di alluminio del mondo e anche il terzo consumatore. Nonostante ciò, secondo molti analisti, la domanda di alluminio nel paese raddoppierà entro il prossimo decennio. Naturalmente, ciò avrà un impatto significativo sui prezzi del metallo, sia nel breve che nel lungo termine.

Va ricordato che nel resto del mondo le prospettive sono di un rallentamento della crescita globale, Cina compresa, con una conseguente riduzione della domanda di alluminio che spingerà i prezzi verso il basso. Molti esperti pensano che nel 2024 il prezzo spot dell’alluminio LME possa scendere del 13% su base annua. Ma in India è tutto un altro film…

Come ha recentemente riportato Reuters, potrebbe essere arrivato il momento per l’India di diventare il motore globale del consumo di metalli, un ruolo che fino ad oggi era della Cina. Attualmente, il consumo pro capite di alluminio in India si aggira intorno ai 3 chilogrammi, quando in Cina è di 31,7 chilogrammi e di 12 chilogrammi del resto del mondo.

Il motore della domanda sarà il settore auto

Recentemente, l’agenzia di rating ICRA (Investment Information and Credit Rating Agency of India) ha previsto nei prossimi due anni un aumento del 9% della domanda di alluminio in India. Si tratterebbe di una crescita superiore a quella della domanda globale di alluminio. Il driver della domanda indiana sarà il settore automobilistico, con una domanda che crescerà costantemente soprattutto a causa del passaggio dei consumatori ai veicoli elettrici.

Inoltre, l’urbanizzazione, l’edilizia abitativa e le infrastrutture pubbliche in un paese in crescita come l’India aumenteranno il consumo di alluminio, mentre il paese passerà dall’essere semplicemente un’economia in crescita ad una delle più grandi economie del mondo.

In termini di offerta, ad oggi, l’India produce soltanto circa il 5% alla produzione globale di alluminio. Perciò il governo indiano ha recentemente istituito il National Mineral Exploration Trust per promuovere la produzione di alluminio e per trovare il modo di alimentare il suo sistema industriale con tutte le materie prime necessarie.

APPROFONDIMENTO

Si può fermare la tassa UE sui metalli (CBAM)? La Polonia lo crede possibile.

La Polonia vuole scardinare uno dei pilastri fondamentali della politica climatica di Ursula von der Leyen con un ricorso all’Alta Corte della UE.

CBAM (meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere) è entrato in vigore il primo ottobre. In estrema sintesi, si tratta di una tassa dell’Unione Europea (UE) sulle importazioni dannose per il clima, che colpirà metalli come l’acciaio, il ferro e l’alluminio (ma anche altri materiali).

Sembrerebbe che la nuova imposizione sia ineluttabile e che l’industria europea dovrà convivere, o sopravvivere, con CBAM e con le conseguenze che produrrà sul tessuto industriale europeo. Tuttavia, c’è un paese in Europa che sta lottando contro questa misura e contro la politica climatica della UE.

Una petizione alla Corte di Giustizia europea

È la Polonia, il cui Ministro del Clima e dell’Ambiente (Anna Moskwa), ha presentato una petizione alla Corte di Giustizia europea per annullare la recente revisione del sistema di scambio di quote di emissioni (ETS) e del meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio (CBAM).

Entrambi sono componenti chiave del pacchetto Fit for 55, lo strumento legislativo progettato per raggiungere gli obiettivi del Green Deal tanto caro a Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Europea.

Secondo Anna Moskwa, “l’introduzione delle tariffe CBAM si tradurrà in un aumento del costo dei prodotti importati e dell’elettricità, nonché dei prodotti fabbricati in Polonia per l’utente finale“. Per quanto riguarda l’ETS, la Polonia si oppone all’aumento delle quote che manterrà alto il prezzo del carbonio e che potrebbe ridurre il livello di sicurezza energetica dei paesi della UE in un momento in cui tale sicurezza è minacciata dalla Russia.

Le nuove leggi in questione sono state decise dalla maggioranza dei paesi europei all’inizio di quest’anno, con l’opposizione però della Polonia e dell’Ungheria.

Una contestazione nella sostanza e nel metodo

La Polonia sta mettendo in discussione sia la sostanza delle leggi per i loro effetti negativi e sia il modo in cui le leggi sono state adottate. Dato che le leggi avranno un impatto sull’economia, esse sono “prima di tutto di natura fiscale” secondo Anna Moskwa e, quindi, non si sarebbe dovuto utilizzare il sistema di voto ordinario, ma piuttosto una procedura legislativa speciale che richiede l’approvazione unanime di tutti gli stati membri della UE.

Se l’Alta Corte della UE fosse d’accordo, le leggi potrebbero essere invalidate e rimandate al Consiglio per un’altra votazione dove Polonia e Ungheria porrebbero il veto.

Il parere degli esperti legali è che le probabilità di successo della Polonia davanti alla Corte di Giustizia europea non siano elevate. Tuttavia, per il momento, l’opposizione polacca mette un grosso punto interrogativo sulla legislazione CBAM.

Una tassa chiamata “meccanismo”

Il punto debole della contestazione della Polonia è nel fatto che la Commissione Europea non ha furbescamente definito CBAM come una “carbon border tax”, ma come “meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio” proprio per evitare il voto all’unanimità.

Dato che le aziende di tutta Europa si stanno già preparando per l’avvio del meccanismo il 1° ottobre, se l’Alta Corte della UE desse ragione alla Polonia ciò potrebbe causare gravi perturbazioni, soprattutto se il tribunale si pronunciasse dopo l’entrata in vigore di CBAM (cosa altamente probabile, visto che ci vorranno almeno 2 anni per una sentenza).

Se CBAM dovesse venir ritirato, in tutto o in parte, ciò potrebbe causare il collasso del quadro generale degli sforzi climatici della UE e sulle sue politiche energetiche.

LINK UTILI

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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE231002.html

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METALLI RARI: https://www.metallirari.com/fermare-tassa-ue-metalli-cbam-polonia-crede/

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