◾ La storia ci insegna che l’essere umano, ha come sua dote innata quella di adattarsi ai cambiamenti e da essi trarne vantaggi inimmaginabili.

◾ La sintesi è questa, tuttavia è indubbio che il risultato non si raggiunge con semplicità e neppure con innaturale distacco, rispetto alla soluzione che, doverosamente, deve essere trovata.

◾ Negli ultimi tempi, in campo economico, stiamo vivendo una di queste fasi cruciali o per essere più precisi dobbiamo porre un definitivo rimedio alla crisi del 2008.

◾ I Governi occidentali e con esse le Banche Centrali, devono trovare umiltà e tantissimo coraggio nel cercare una via di uscita definitiva a quella “crisi”, cosa che le “élite” poste sulle due rive dell’Atlantico, non hanno, volutamente, mai cercato di risolvere.

La leva monetaria

◾ L’aver agito sulla leva monetaria, da parte della Federal Reserve, non ha sortito l’effetto sperato nella contrazione del fenomeno inflattivo, che ormai negli Stati Uniti può essere definito fuori controllo. Le cose semplici sono da sempre quelle che rendono evidenti, fenomeni che non vogliono essere assolutamente spiegati.

◾ Dallo scorso 16 Marzo, data del primo determinante cambio di paradigma della politica monetaria della FED, da “accomodante” a “restrittiva”, al 15 Giugno scorso, i tassi sul Dollaro USD sono aumentati dell’1.50%, ma nello stesso periodo i rendimenti del Treasury Bond decennale sono balzati all’insù dell’1.29%, portando il differenziale tasso di sconto, rendimenti Buoni Tesoro USA fino a 1.7 punti percentuali a favore di questi ultimi.

◾ La stessa cosa sta avvenendo nell’Eurozona, con delle forchette ancora più ampie, anche in considerazione del fatto che la BCE agirà sui tassi solo a partire da questo giovedì e che il rendimento riferito al “Bund” tedesco è all’1.13% e quello sul nostro BTP risulta al 3.36%, questo al netto degli sviluppi della crisi politica in corso.

Addio speculazione

◾ La possibilità di ridurre a livello zero la componente di rischio ha così indotto l’intero comparto speculativo ad abbandonare totalmente il settore delle commodity ed i metalli industriali non hanno fatto eccezione.

◾ La variazione negativa dell’indice LMEX riferita al periodo metà marzo / metà luglio è stata del 32%, rendendo così le quotazioni degli “industriali” asciugate in modo assoluto del fattore speculativo. L’adattabilità alle situazioni avverse da parte dell’essere umano, che nel mondo del lavoro e degli affari, legata ad un’attività d’impresa, si può riassumere con una sola parola, esperienza, oggi più che mai, deve essere messa in pratica.

Valori e potenzialità

◾ I valori LME non mostrano a pieno le potenzialità di crescita degli “industriali”, ma sotto tali livelli di prezzo è difficile ipotizzare nuove collocazioni.

◾ L’attuale struttura dell’intero listino LME non ha precedenti assoluti, pertanto risulta un’operazione alquanto complessa determinare, con un basso livello di errore, se le attuali quotazioni USD 3mesi, siano effettivamente rappresentative delle rispettive soglie minime di riferimento.

Un esercizio che comunque deve essere svolto e che alla luce di quanto avvenuto negli ultimi dieci giorni alla Borsa LME, trova ora una serie di indizi sufficienti per determinare delle linee di tendenza dei prezzi piuttosto veritiere.

Parziale recupero del Rame

◾ Il Rame, soprattutto nel corso dell’ultima seduta settimanale, ha messo in evidenza un buon recupero, che lascia ben sperare in ottica di consolidamento della sua quotazione USD 3mesi, anche se è opportuno precisare che il “metallo rosso” non sarà protagonista di una vorticosa azione rialzista.

Alluminio ha trovato un punto di stabilità?

◾ L’ulteriore flessione del prezzo USD 3mesi dell’Alluminio ha finalmente trovato un punto di arresto sotto la soglia dei 2400 Dollari, con domanda e offerta trovarsi concordi sull’attuale livello di sostenibilità attorno a questo valore.

La continua discesa dello Zinco

◾ Lo Zinco non ha ancora concluso la sua fase ribassista e quindi al momento risulta prematuro poter parlare di ripresa del prezzo di questo metallo.

Nichel, fase interessante

◾ Il Nichel si trova in una fase molto interessante, con il prezzo LME posizionato decisamente sotto soglia e quindi destinato a ricollocarsi velocemente e decisamente, sopra la linea delle ultime quotazioni.

La tranqullità del Piombo

◾ Una situazione tutto sommato tranquilla, accompagnerà l’ottava del Piombo, dopo che la settimana scorsa il metallo ha finalmente toccato il minimo relativo del periodo.

Stagno in “franchigia”

◾ Lo Stagno, concederà ai propri utilizzatori un’ulteriore settimana di “franchigia”, sebbene alcuni movimenti di denaro “lungo” si siano già evidenziati nel corso dell’ultima settimana di Borsa.

LINK UTILI PER APPROFONDIRE

NASDAQ : https://lnkd.in/eXvV4PDP

METALLI RARI : Politica contro realtà: la transizione energetica non è sostenibile! (metallirari.com)

METALLI RARI : Un’altra fonderia di alluminio KO. Slovalco chiude e licenzia (metallirari.com)

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