Buongiorno,

anche oggi vi invito a leggere la mia newsletter, una raccolta / sintesi degli avvenimenti salienti della settimana che riguardano il mondo dei metalli. Non ho la pretesa di diventare uno scrittore ma di dare un servizio di tipo informativo a quanti, in questo difficile momento, hanno necessità di tenersi aggiornati sulle principali questioni che determinano l’andamento dei prezzi ed avere una visione d’insieme dei mercati e dell’economia in generale.

La ricerca di normalità è quello che il listino LME si sta imponendo come obiettivo, la ripresa delle attività dopo le vacanze in Cina ed il LME Week, saranno i due banchi di prova più significativi per il suo raggiungimento.

Una parvenza di normalità infatti, è quella che sembra emergere dall’ultima cinquina di sedute alla Borsa LME.

Gli elementi a conferma di questa impressione generale non sono molti, ma significativi, in primo luogo l’andamento dell’indice LMEX, che per la prima volta dopo tre settimane non ha più riportato una variazione negativa su base ottava. Il dato dell’indice generale LME non è certamente da classificare come tranquillizzante in un’ottica di progresso stabilizzato delle quotazioni USD, ma almeno il segno positivo dello 0.17% ha significato una conferma di indirizzo dei valori degli “industriali” nell’arco delle ultime due settimane.

Un punto di partenza estremamente importante, sul piano della definizione futura dei prezzi di tutti i metalli LME, il tutto con buona pace del dollaro USD, che pare abbia, seppur momentaneamente, mollato la presa sull’euro, permettendogli, negli ultimi otto giorni, di recuperare un punto percentuale.

Il listino resta comunque spaccato in due, con Rame, Zinco e Piombo a fornire evidenze positive in termini di quotazioni, mentre la restante parte risultare ancora tentennante negli indirizzi di rialzo.

Il Rame prova a stabilizzarsi

Il Rame proverà a stabilizzare la sua linea di quotazione in prossimità dei 7500 USD 3mesi, un valore che risulterebbe ottimale sia per chi acquista, sia per chi compra. Gli eventuali aggiustamenti in ambito rialzista non dovranno quindi indurre ad un avvio di un trend di crescita duratura per il “metallo rosso”.  

Lo Zinco imita il Rame

La stessa cosa varrà per lo Zinco, con quota 3000 USD 3 mesi, risulta la linea di momentanea stabilità del prezzo, con il fuori programma di estemporanee puntate rialziste. La somma di queste due aree di stabilità, riferite a Rame e Zinco, avrà un diretto effetto sulla quotazione dell’Ottone, pur risultando sottostimata di circa 50 Euro/tonnellata rispetto al dato diffuso dai produttori nel finale di settimana. Il rafforzamento del dollaro rispetto all’Euro permetterà di equilibrare la crescita del prezzo LME dello Zinco USD e quindi mantenere stabile il prezzo di riferimento della Zama per l’intera settimana.

Alluminio vittima sacrificale

L’Alluminio merita una serie di attenti approfondimenti sullo sviluppo futuro del suo riferimento LME. La speculazione operata da soggetti terzi, ci riferiamo al comparto finanziario, che seppure da tempo ha abbandonato in seduta stabile la Borsa londinese dei metalli, non disdegna però, puntate mirate e dalle marginalità quasi certe. L’Alluminio risulterà essere l’attuale “vittima sacrificale” attraverso un approccio di tipo “corto” e quindi con aspettative di diminuzione rispetto all’attuale prezzo LME del metallo.

La buona ripresa del valore del “metallo leggero”, messa in atto nella seconda metà della scorsa ottava, ha indotto la componente speculativa a scommettere su una difficile tenuta del prezzo USD 3mesi a questi livelli e quindi, ad agire in ambito ribassista, anche in funzione del fatto che la domanda di “fisico” è sempre più contratta e ulteriormente appesantita dalla lunga pausa produttiva della Cina per la settimana della Festa Nazionale.

Situazione fluida per il Nichel

La situazione del Nichel può essere considerata fluida, ovvero con sbocchi evolutivi del prezzo di Borsa che non produrranno significativi segnali di indirizzo in entrambe le direzioni. La “scivolata” del prezzo sul finale di seduta di venerdì scorso non dovrà fare assolutamente testo nella determinazione del valore LME del Nichel, pertanto, ogni tema di analisi previsionale andrà svolta sulla media dei valori di chiusura dei “ring” della scorsa settimana.

Rimbalzo atteso per il Piombo

Il rimbalzo del Piombo era un evento atteso da tempo, forse oltre ogni limite. Il contesto evolutivo del prezzo LME incrocerà una serie di accadimenti positivi per il repentino riposizionamento del metallo al di sopra dei 2000 USD 3mesi, i principali avranno luogo nelle due settimane centrali del mese di ottobre, nell’ordine: la ripresa produttiva in Cina e l’evento LME Week di Londra.

Stagno “stagnante”

Lo Stagno, da un punto di vista tecnico, avrebbe solo da crescere nel riferimento USD e in ambito LME. La domanda di “fisico” di metallo permane bassa tra gli utilizzatori e molti di loro, seppur tentati dall’attuale livello di prezzo, risultano restii ad operare acquisti anche solo per calmierare i valori medi dei propri magazzini.

UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA

Cosa succede all’alluminio?

Nelle ultime settimane l’alluminio è stato colpito da forti svendite alimentate dai timori della recessione globale, ma giovedì scorso i prezzi al London Metal Exchange (LME) hanno registrato un aumento record intraday dell’8,5%. Il giorno dopo però, hanno ceduto il 2,7%.

Impennate e crolli nell’arco di poco più di ventiquattro ore non sono mai un buon segno sui mercati delle materie prime.

Verso un divieto per i metalli russi all’LME

La causa scatenante di tanta inquietudine è stato l’annuncio di un piano della borsa metalli di Londra per implementare un divieto all’alluminio russo, una mossa che complicherebbe ulteriormente la situazione sul fronte dell’offerta. Nel frattempo, le notizie che arrivano dalla Cina circa le nuove misure di stimolo per l’economia rafforzano le prospettive per la domanda di alluminio.

Come ha riferito Bloomberg, l’LME vuole discutere come e quando bloccare nuove forniture di metalli russi dalla consegna nella sua rete di magazzini. Ovviamente, qualsiasi azione LME, per mettere fuori gioco le forniture russe, avrebbe impatti significativi sui mercati globali dei metalli, visto che la Russia è un importante produttore di alluminio ma anche di altri due metalli vitali come nichel e rame.

Le conseguenze peggiori toccherebbero all’alluminio

Tuttavia, le conseguenze peggiori toccherebbero all’alluminio poiché circa la metà della capacità di fusione dell’Europa è già fuori uso a causa dei costi record dell’elettricità sulla scia della guerra in Ucraina. Un divieto per l’alluminio russo nei magazzini LME porterebbe con ogni probabilità ad una maggiore volatilità degli scambi.

Inoltre, la ferita di quanto accaduto al nichel a marzo sull’LME sta ancora sanguinando. Gli esperti temono che il possibile nuovo divieto crei una compressione di posizioni speculative pronte ad esplodere. L’8 marzo di quest’anno, lo short squeeze del nichel provocò in 18 minuti il boom delle quotazioni da 20.000 dollari a 100.000 dollari, provocando il caos sui mercati.

Secondo Goldman Sachs non c’è da preoccuparsi troppo per il piano LME di vietare l’alluminio della Russia e per le sue conseguenze. Certamente, la situazione geopolitica non incentiva il ritiro dei metalli russi da parte della borsa londinese, ma quello che eserciterà la maggior pressione sui prezzi sarà la debolezza della domanda in Europa.

Alluminio: chiuderanno altre fonderie, ma i prezzi non saliranno

La crisi della domanda sembra stia prevalendo sulla crisi dell’offerta. Di conseguenza, gli analisti credono che qualsiasi rialzo dei prezzi sia al momento insostenibile. I prezzi dell’alluminio sono scesi ai minimi da oltre 18 mesi sui timori di un indebolimento della domanda e di un dollaro più forte.

L’analisi tecnica evidenzia la violazione dei livelli di supporto a breve termine ad ulteriore conferma di un trend ribassista. Tuttavia, i fondamentali sull’alluminio continuano a mostrare vari fattori di rischio, sia per la domanda che per l’offerta, con una crescente probabilità di una diffusa carenza di forniture.

La domanda cinese sta crollando.

Mentre le fonderie di alluminio continuano a chiudere sia in Europa che in Cina, la domanda cinese sta crollando a causa di un mercato immobiliare in crisi nera e che non riesce a riprendersi da anni di lockdown per il COVID-19. Gli effetti di questa tempesta perfetta si fanno sentire anche negli Stati Uniti dove si sta manifestando una carenza di lattine. Il problema è così grave che i tempi di consegna delle lattine di alluminio sono diventati di non meno di 5 o 6 mesi.

Ciò detto, rimane sempre da dare una risposta alla domanda delle domande: i prezzi si imposteranno al rialzo o al ribasso?

Un dollaro troppo forte uccide la domanda di metalli

I prezzi del metallo all’inizio di quest’anno sono cresciuti sulle preoccupazioni di interruzioni delle forniture da parte del principale produttore russo (Rusal) dopo l’inizio delle ostilità in Ucraina, a cui sono seguite le chiusure di diverse fonderie in Europa per l’aumento dei costi energetici.

A peggiorare le cose ci si sono messi anche l’aumento dei tassi delle banche centrali, le deboli prospettive di crescita economica globale e un dollaro che ha raggiunto un picco che non toccava da due decenni. Quest’ultimo fattore, è specificatamente dannoso per la domanda di metalli visto che i prezzi al London Metal Exchange (LME) sono espressi in dollari.

Qualsiasi rialzo dei prezzi è al momento insostenibile

Secondo Citi, i prezzi elevati dell’energia elettrica e gli alti tassi di interesse mineranno la produzione industriale e danneggeranno il consumo di alluminio. Durante i prossimi due trimestri, il consumo di alluminio per uso finale risentirà di tutti questi problemi, mentre l’Europa va dritta verso la recessione.

È probabile che chiuderanno altri impianti di alluminio, soprattutto in Europa, e che ciò possa dare qualche sostegno ai prezzi ma, con una domanda stravolta dai problemi sopra menzionati, qualsiasi rialzo delle quotazioni sarebbe insostenibile.

Oro, argento, rame, petrolio: giù di almeno il 13% nei prossimi mesi

Dalle analisi grafiche di Credit Suisse emerge un quadro decisamente ribassista per molte materie prime nei prossimi mesi. Per i prezzi delle materie prime in generale, i prossimi mesi non saranno per nulla facili. Secondo Credit Suisse, oro, argento, rame, petrolio e altre commodities sarebbero tutti sopravvalutati in termini tecnici e i loro prezzi potrebbero scendere di una percentuale compresa tra il 13 e il 30 percento.

Gli esperti della nota banca svizzera si sono avvalsi dell’analisi tecnica per studiare i grafici di quattro materie prime cardine per gli investitori, su un orizzonte temporale da tre a sei mesi. La conclusione suggerita dai grafici è di stare lontani dall’investire in materie prime per qualche mese.

Comprate materie prime. Lo dice Goldman Sachs agli investitori

Secondo gli analisti di Goldman Sachs gli investitori dovrebbero comprare materie prime senza preoccuparsi, almeno per il momento, per la recessione. In un momento nel quale si sta diffondendo un progressivo pessimismo sui mercati, Goldman Sachs da una lettura del futuro decisamente in controtendenza e certamente interessante.

I rischi di una recessione sarebbero infatti attualmente sovrastimati dai mercati globali, soprattutto nel breve termine. Per quanto riguarda chi investe in materie prime, i recenti ribassi dei prezzi sarebbero un’ottima occasione per comprare bene.

Con il rischio di un esaurimento delle scorte assai maggiore del rischio di un’imminente recessione economica globale, le materie prime aumenteranno di valore.

Attenzione però che quando Goldman Sachs prevede un rischio di recessione nei prossimi 12 mesi come relativamente basso, si riferisce ai paesi al di fuori dell’Europa.

Da un punto di vista di un investitore ciò significa che i prezzi delle materie prime aumenteranno poiché la domanda globale non si ridurrà in modo significativo, quindi, si tratta di un ottimo investimento.

Vedremo tra qualche mese chi tra queste due famose istituzioni avrà avuto ragione!!

LINK UTILI PER APPROFONDIRE

METALLI RARI : https://www.metallirari.com/piu-8-percento-prima-meno-2-percento-poi-cosa-succede-mercato-alluminio/

YAHOO FINANCE : https://lnkd.in/eMYJTjXm

METALLI RARI : https://www.metallirari.com/oro-argento-rame-petrolio-giu-almeno-13-percento-prossimi-mesi/

METALLI RARI : https://www.metallirari.com/comprate-materie-prime-dice-goldman-sachs-investitori/

METALLI RARI : https://www.metallirari.com/alluminio-chiuderanno-fonderie-prezzi-non-saliranno/

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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE221003.html

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