Buongiorno,
questa settimana gli utilizzatori si interrogano sulla validità dei prezzi LME, in molti casi generati da movimenti ricondotti sulla base di decisioni lontane dalle esigenze del mondo produttivo.
L’attuale miglior punto di osservazione, su quello che sta avvenendo nel mercato dei metalli industriali, non deve essere collocato necessariamente in alto, alla stregua di una torre di avvistamento per scrutare l’orizzonte. Le quotazioni che la Borsa LME ci fornisce quotidianamente sono da tempo mutate nella loro struttura in modo significativo, forse in maniera quasi irreversibile.
I fenomeni speculativi non sono più esogeni, ecco la ridotta necessità di scrutare l’orizzonte, ma endogeni e quindi il dover modulare l’attività di osservazione degli eventi di mutazione dei mercati a diretto contatto con il terreno, ovvero l’utilizzo “fisico” delle materie prime.
La massa monetaria impiegata su ciascuna voce del listino LME risulta quindi il miglior strumento di valutazione delle dinamiche evolutive dei prezzi, mettendo addirittura in secondo piano i movimenti delle giacenze presso i magazzini autorizzati della Borsa londinese. L’evidenza di un contesto molto circoscritto si è avuta sul finire della scorsa ottava e ha riguardato l’Alluminio.
Il metallo è stato oggetto di una massiccia ondata di chiusure su posizioni “long” da parte di utilizzatori diretti, determinando una contrazione su base settimanale della quotazione USD 3mesi del 3%; anche questa attività può essere classificata, a tutti gli effetti, come fenomeno speculativo.
La ridotta propensione all’intervento in Borsa, che attualmente genera il volume d’affari del LME, deve essere accuratamente esaminata dagli utilizzatori di metalli e leghe, prima di incappare in spirali di tendenza prezzi prive di un’adeguata struttura di supporto in termini monetari.
Rilancio rialzista di breve durata per il Rame.
La quotazione del Rame è l’evidenza di quanto appena affermato, con il metallo che nell’ultima seduta LME della scorsa settimana ha prodotto un’oscillazione complessiva sul riferimento 3mesi di oltre 140 Dollari USD. L’attuale “autoreferenzialità” della quotazione del “metallo rosso” determinerà un sostanziale rilancio rialzista, ma non sarà di lunghissima durata.
Zinco ancora alla ricerca di un equilibrio
Lo Zinco è ancora alla ricerca di un contesto di equilibrio tra domanda e offerta, sebbene le tensioni monetarie sul metallo si siano ormai raffreddate e già a partire dai giorni scorsi. Gli effetti di questo sostanziale momento di calma, si tradurranno in una linea di grafico molto stabile. Le leghe di riferimento di Rame e Zinco, Ottone e Zama, si muoveranno in diretta conseguenza delle quotazioni di Borsa dei due metalli e comunque non produrranno variazioni di prezzo di considerevole entità.
Consistenti oscillazioni per l’Alluminio
L’Alluminio, come già accennato in precedenza, ha subito una consistente oscillazione di prezzo, portando il riferimento LME 3mesi a ricollocarsi nella zona di minino relativo delle ultime due settimane. L’attuale indirizzo non sarà certo quello di un recupero immediato e a supporto di questa situazione di mercato, gioca un ruolo rilevante il sostanziale equilibrio tra le componenti domanda e offerta che si è venuto a creare dopo l’importante assestamento ribassista della settimana scorsa.
Il Nichel ha arrestato la fase di flessione
La flessione del prezzo del Nichel ha subito una fase di arresto, l’attuale collocazione del valore di Borsa sta trovando consensi diffusi tra le parti, senza che questo precluda al metallo di affrontare un ulteriore periodo di arretramento del riferimento LME 3mesi.
Piombo al bivio
Il Piombo si trova ad un bivio e questa sarà una settimana molto importante per l’individuazione dell’indirizzo di prezzo almeno fino alla fine di questo 2022. La situazione attuale è quella di un clima di poca fiducia sulla tenuta del riferimento LME uscito dalle ultime sedute, ma determinante sarà il clima generale che si respirerà in Borsa nel mese di dicembre.
Settimane movimentate per lo Stagno
Le ultime settimane sono state piuttosto movimentate per lo Stagno, la fase di storno dal massimo relativo del periodo può definirsi conclusa e nella continua fase di mobilità che sta caratterizzando il prezzo del metallo, non è da sottovalutare il sopraggiungere di un momento di volatilità con connotazione rialzista, che inevitabilmente determinerà un riposizionamento di segno positivo del valore LME 3mesi dello Stagno.
UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA
Alluminio: 500 miliardi di dollari entro il 2030 grazie a Cina e India
Un recente rapporto sul mercato globale dell’alluminio parla chiaro: l’area Asia-Pacifico sarà l’epicentro del consumo e della produzione.
L’alluminio sarà sempre di più un affare dell’Asia, più nello specifico dell’area Asia-Pacifico. Le previsioni da oggi al 2030, pubblicate dalla Research and Market, indicano chiaramente che il fiorente settore manifatturiero e l’elevato consumo di alluminio in questa area del mondo sarà il motore del settore a livello globale.
Secondo questa recente indagine (Aluminium Market, Global Industry Analysis 2018-2021 – Growth Trends and Market Forecast 2022-2030), il mercato globale dell’alluminio vale 245,7 miliardi di dollari (dati 2021), ma raggiungerà i 498,5 miliardi di dollari entro il 2030. Una crescita che significa una crescita composta annuale (CAGR) del 5,8% tra il 2022 e il 2030.
Le tendenze più importanti
Il segmento dell‘alluminio laminato ed estruso ha rappresentato una quota di oltre il 60% nel mercato globale dell’alluminio nel 2021. Infatti, si tratta di materiali che hanno applicazione variegate e strategiche nel settore aerospaziale, automobilistico, elettronico, dei beni di consumo e degli imballaggi.
In questo contesto, un ruolo importante lo gioca l’alluminio secondario che in termini di volumi rappresenta una quota complessiva del 29% nel mercato dell’alluminio grazie ai suoi vantaggi, come i minori costi di produzione e il minor consumo di energia.
A partire dal 2021, l’area geografica dell’Asia-Pacifico (APAC) rappresenta uno sbalorditivo 69% della quota di valore totale e, nei prossimi anni, le previsioni dicono che saranno i settori automobilistico, edile e manifatturiero dell’APAC a trainare la domanda dell’interno mercato dell’alluminio.
Naturalmente, le due economie leader sono la Cina e l’India che stanno contribuendo in modo significativo alla crescita del mercato. In particolare, i promettenti progressi nell’industria automobilistica e aerospaziale cinese stanno ridisegnando gli equilibri di mercato dell’alluminio mondiale. Nello stesso modo, in India, saranno l’edilizia e la produzione automobilistica a contribuire ad affermare il dominio di quest’area geografica dell’APAC.
Le aziende protagoniste saranno cinesi
Tutto ciò considerato, le aziende protagoniste di questi cambiamenti parleranno soprattutto cinese come China Hongqiao Group Co. Ltd., Aluminium Corporation of China Limited (Chalco) e Shandong Xinfa Aluminium Group. Inoltre, manterranno il loro ruolo primario la russa United Company Rusal IPJSC, l’araba Emirates Global Aluminium, l’americana Alcoa Corporation e l’indiana Hindalco Industries Limited.
Nulla di straordinariamente nuovo rispetto alla situazione di oggi, ma un’ulteriore conferma che il baricentro del mercato globale dell’alluminio si sta progressivamente e inarrestabilmente spostando a oriente.
La domanda globale si sta indebolendo. Lo dice il Baltic Dry Index
I prezzi di trasporto di materie prime come il ferro, il carbone e i cereali stanno scendendo perché la domanda globale si sta indebolendo.
Il Baltic Dry Index (BDI), nonostante una leggera ripresa durante la scorsa settimana a 1.300 punti, sta mostrando di essere alle corde. È sempre più chiaro che la domanda globale di trasporti marittimi di merci è debole.
Il 22 novembre scorso il BDI ha toccato il livello di 1.150, ben al di sotto dei 2.000 punti di inizio ottobre (ma al suo picco post-pandemia, all’inizio di ottobre 2021, aveva addirittura superato i 5.500 punti).
Il COVID in Cina fa ancora molta paura
Questo indice, che tiene conto delle tariffe per le navi da trasporto merci (capesize, panamax e supramax) ed è quotato a Londra al Baltic Exchange, è sprofondato sui rinnovati timori innescati dall’aumento dei casi di COVID-19 in Cina.
Naturalmente, l’aumento dei casi di COVID nel principale paese produttore di acciaio e di alluminio del mondo, oltre che il principale consumatore di minerale di ferro, ha alimentato crescenti preoccupazioni sulla domanda di merci via mare.
I prezzi si risolleveranno solo quando i fondamentali del mercato miglioreranno
Prendiamo il caso dei capesize, navi da carico che in genere trasportano carichi da 150.000 tonnellate di carbone o di minerale di ferro. Secondo Reuters, i loro guadagni giornalieri medi sono diminuiti di 306 dollari, raggiungendo i 9.057 dollari. Un calo che, a detta del broker marittimo Allied, è destinato molto probabilmente a durare visto che dovranno cambiare i fondamentali del mercato prima che si possano risollevare i prezzi del settore.
Anche i guadagni giornalieri medi delle navi panamax, che di solito trasportano carichi di carbone o di grano da circa 60.000 tonnellate a 70.000 tonnellate, sono diminuiti di 474 dollari arrivando a 13.463 dollari.
Nella storia del Baltic Dry Index si è registrato un massimo di 11.793 punti (20 maggio 2008) e un minimo di 290 punti (10 febbraio 2016).
APPROFONDIMENTO
Quali sono i minerali chiave nelle batterie per veicoli elettrici?
Le batterie agli ioni di litio che muovono i nostri autoveicoli elettrici sono farcite con minerali e metalli indispensabili al loro funzionamento.
Sono i minerali che alimentano le batterie agli ioni di litio e, grazie a loro, possono funzionare anche i veicoli elettrici (EV).
Per avere un’idea più chiara di cosa questo significhi possiamo prendere in considerazione il contenuto di una batteria media, in base ai dati raccolti dalla European Federation for Transport and Environment e riferiti al 2020. Si tratta di 185 chilogrammi di minerali che servono per una batteria dalla capacità di 60 kilowattora (kWh), in grado di far funzionare una city-car elettrica.
I minerali dentro una batteria media
La composizione della batteria media non è uguale per tutte le batterie, visto che esistono diverse tecnologie che utilizzano minerali e metalli in quantità diverse. Tuttavia, per tutte le batterie, è il catodo l’elemento più importante e costoso, visto che è determinante per le prestazioni della batteria.
Siamo solo agli albori e la tecnologia cambierà rapidamente
Per esempio, le batterie NMC, che rappresentavano il 72% delle batterie utilizzate nei veicoli elettrici nel 2020 (Cina esclusa), hanno un catodo composto da nichel, manganese, cobalto e litio. Il contenuto di nichel più elevato in queste batterie tende ad aumentare la loro densità di energia o la quantità di energia immagazzinata per unità di volume, aumentando l’autonomia del veicolo elettrico. Il cobalto e il manganese agiscono come stabilizzatori e ne migliorano la sicurezza.
Non va però dimenticato che il mercato delle batterie per veicoli elettrici è ancora agli albori e la tecnologia ha ancora molta strada da fare. La chimica delle batterie è in continua evoluzione e, man mano che le case automobilistiche progettano nuovi modelli, i catodi cercano di offrire prestazioni sempre migliori a costi accettabili per il consumatore.
Con ogni probabilità, il futuro delle batterie per EV ha ancora in serbo grosse sorprese.
LINK UTILI
METALLI RARI : https://www.metallirari.com/alluminio-498-miliardi-dollari-entro-2030-cina-india/
METALLI RARI : https://www.metallirari.com/domanda-globale-indebolendo-dice-baltic-dry-index/
METALLI RARI : https://www.metallirari.com/quali-minerali-chiave-batterie-veicoli-elettrici/
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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE221128.html
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