Buongiorno,

l’indirizzo generale del listino degli “industriali” rimane incerto nella sua direzionalità, con i mercati di riferimento che non riescono a delineare chiaramente degli scenari attendibili nel breve periodo.

E’ una consuetudine ritenere che le imprese prediligono operare in contesti di stabilità dei mercati e soprattutto dei prezzi delle materie prime di cui hanno bisogno. Questa è un’affermazione vera solo in parte e si limita alle sole considerazioni generali. Sembrerebbe infatti che la ricerca di stabilità dei mercati sia più una implicazione di facciata e la gestione dei mercati è forse il caso più eclatante.

Le opportunità di business non possono essere dimenticate dalle Imprese e queste “buone occasioni” non possono che trovarsi in frangenti che sono caratterizzati da turbolenze elevate.

Negli ultimi giorni la Borsa LME ha dato un importante saggio di quello che si è appena affermato, con delle oscillazioni di prezzi che sono andate ben oltre la consuetudine ordinaria vista di recente. In questo periodo, le aspettative congiunturali giocano un ruolo determinante in rapporto a quello che si è visto al LME, con il listino degli “industriali” cedere il 2.7% nell’ultima settimana, rapportato all’indice LMEX.

La domanda di metalli langue a livello mondiale, questo in antitesi con le affermazioni di molti analisti, che vedono il 2023 immune da importanti fenomeni recessivi. La situazione di Borsa è alquanto depressa, con tutti i metalli, la cui unica eccezione è il Nichel, che hanno registrato una serie di minimi relativi significativi e costantemente corretti verso il basso, senza che al momento si possano individuare dei momenti di svolta.

IL RAME E’ TORNATO AI PREZZI DI INIZIO ANNO

Il Rame ha nuovamente “agganciato” le quotazioni della prima settimana dell’anno, che sono state il preludio di un’importante progressione rialzista durata circa una decina di giorni. L’attuale situazione del “metallo guida” della Borsa è di forte fluidità con qualsiasi indirizzo di tendenza possibile, almeno sulla carta. La presa d’atto del momento porta però a dire che il Rame non ha ancora i numeri per correggere al rialzo la sua quotazione USD 3mesi, nonostante questo elemento fosse apparso evidente a metà della scorsa cinquina di sedute. Gli spazi d’azione del Rame sono comunque sempre più ristretti, questo vuole significare che il “metallo rosso” non è più destinato ad un consistente ridimensionamento ribassista nel panorama di breve periodo.

LO ZINCO IN FORTE CONTRAZIONE

Lo Zinco negli ultimi tempi ha visto fortemente contrarsi il suo prezzo LME. Le cause sono determinate dalla situazione generale in cui versa il listino londinese degli “industriali”. La parabola ribassista è in piena evoluzione per lo Zinco, valicando verso il basso la soglia dei 3mila USD 3mesi.

LEGHE DI RAME E ZINCO

Le leghe interessate a questi due metalli risentiranno in forma fortemente negativa della tenuta dei prezzi attuali. L’Ottone nella scorsa ottava ha visto una diminuzione effettiva del valore di lega di oltre 50 Euro/tonnellata, anche se i produttori hanno scelto la linea di non esporre tale arretramento sui listini ufficiali, ma che lo dovranno evidenziare se Rame e Zinco continueranno a mettere in mostra riscontri di prezzo così deludenti. La Zama subirà in presa diretta le vicissitudini dello Zinco e alla luce degli ultimi riscontri LME, non potrà che riposizionare i prezzi della lega ai livelli di inizio 2023.

ALLUMINIO HA CONCLUSO IL SUO CICLO RIBASSISTA?

L’Alluminio, tra tutti i metalli visti finora, risulta il meno coinvolto alla contrazione generalizzata dei prezzi, che tradotto in pratica, vuole dire che ha esaurito il suo ciclo ribassista o che lo concluderà a breve.

NICHEL INDECIFRABILE

Con il solo pronunciare la parola Nichel, si sa di incorrere in un contesto di forte indecifrabilità. L’attuale situazione del metallo non lascia intravvedere alcuna linea di tendenza nitida in relazione al prezzo USD 3mesi. La speculazione, sempre attiva sul metallo, sta optando per una visione “corta” e quindi non è da escludere uno smobilizzo importante sulle posizioni in acquisto, che determineranno un suo consistente decremento.

PIOMBO COME GLI ALTRI

Il Piombo non conoscerà sorti differenti rispetto alla grande maggioranza dei metalli del listino LME, pertanto, la previsione di prezzo sarà ribassista per la prossima settimana.

STAGNO DESTINATO A RISALIRE ?

Nel corso dell’ultima ottava gli utilizzatori di Stagno hanno colto l’occasione del prezzo relativamente interessante in termini di acquisto materia prima; gli effetti si vedranno in questa, con lo Stagno destinato a risalire la curva del prezzo. Il momento di volatilità rialzista darà maggior adito al rinforzo del recupero.

UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA

Dazi del 200% sull’alluminio russo. Gli USA ci stanno pensando

Gli Stati Uniti stanno pensando ad un dazio del 200% sull’alluminio importato dalla Russia, che potrebbe diventare operativo già da questa settimana.

Secondo Bloomberg, questa settimana potrebbero essere annunciati negli Stati Uniti nuovi dazi del 200% sull’alluminio prodotto in Russia, un paese che è il secondo produttore mondiale di questo metallo.

Anche se ufficialmente non è ancora stata presa alcuna decisione, è certo che l’amministrazione Biden stia prendendo in considerazione questa opzione nel tentativo di aumentare la pressione su Mosca per la guerra in Ucraina.

Era già successo nel 2018

Stati Uniti e Unione Europea (UE) stanno facendo di tutto per far perdere alla Russia il suo ruolo di potenza mondiale delle materie prime. La UE ha vietato le importazioni di petrolio, gas e carburanti russi, ma l’impatto di tale mossa è stato molto blando, oltre che dannoso per l’Europa, visto che la maggior parte delle forniture di greggio sono state dirottate in Cina e in India a prezzi inferiori.

Qualcuno sostiene anche che l’alluminio russo arriva oggi sul mercato americano a prezzi molto competitivi (seppur in quantità ridotte) e costituisce un danno per le società americane del settore.

Era già successo nel 2018 che gli Stati Uniti avessero imposto un dazio del 10% sulle importazioni globali di alluminio per aiutare i produttori statunitensi. Era un dazio che colpiva la produzione russa ma non quella di altri paesi che avevano negoziato quote e accordi di salvaguardia con Washington (il Canada per esempio).

Per gli Stati Uniti l’alluminio russo rappresenta solo il 3% delle importazioni

Attualmente, gli Stati Uniti sono molto meno dipendenti dall’alluminio russo rispetto a cinque anni fa, visto che il metallo russo rappresenta solo il 3% delle importazioni del paese. Inoltre, alcuni prodotti importati dalla Russia sono già soggetti a dazi antidumping, come per esempio i fogli di alluminio che devono sopportare un dazio del 62,2%.

Finora, non vi è alcuna indicazione che anche la UE stia pianificando dazi sull’alluminio russo.

Competitivo e in crescita. Ecco il mercato dei rottami di alluminio

Rottami alluminio

Un recente studio evidenzia come il mercato dei rottami di alluminio raggiungerà presto un valore globale di 12,5 miliardi di dollari. Gli analisti hanno preso in esame grandi aziende del settore, tra le quali anche l’italiana Raffmetal.

Per i commercianti di rottami di alluminio il futuro promette molto bene visto che il mercato globale crescerà in modo significativo, grazie soprattutto ad una sua peculiare caratteristica: la riciclabilità.

I rottami di alluminio possono essere riciclati e riutilizzati più volte senza comprometterne la qualità. Ciò rende questo materiale ideale per applicazioni in cui la durabilità e la riciclabilità sono un problema, senza contare il fatto che i rottami di alluminio aiutano a ridurre il peso del prodotto finale.

Un mercato da 12,5 miliardi di dollari entro il 2027

Secondo l’ultimo studio di Research Report World il mercato globale del riciclo dell’alluminio valeva 9,5 miliardi di dollari nel 2021, ma nei prossimi anni crescerà ulteriormente. Entro il 2027 è probabile che raggiunga una valore superiore ai 12,5 miliardi di dollari, una cifra che rappresenta un tasso di crescita annuo composto di oltre il 5%.

Le previsioni sono confermate anche dall’analisi dell’americana Dataintelo, che prevede una crescita (CAGR) del mercato globale dei rottami di alluminio del 3,2% dal 2022 al 2030.

Ci saranno anche fattori tecnologici a contribuire a questa crescita. Ad esempio, lo sviluppo di tecnologie che consentono l’efficiente separazione dei rottami di alluminio da altri materiali aumenterà la domanda di scarti, oltre a rendere più facile il riciclo e la selezione delle diverse leghe e gradi del metallo.

Piccole e media aziende di riciclo con un grande potenziale di crescita

A livello globale si tratta di un mercato assai competitivo, con molte grandi aziende ma dove, secondo i dati di Research Report World, le tre più grandi società detengono una quota di circa il 20%. Tuttavia, le piccole e medie imprese locali svolgono un ruolo chiave ma, soprattutto, hanno un grande potenziale di crescita che potrebbe esprimersi nei prossimi anni, in linea con il trend del settore.

In termini geografici, è l’Asia-Pacifico il mercato più grande con una quota di circa il 45%, seguita dall’Europa (24%) e dal Nord America (21%).

Lo studio ha preso in esame alcuni importanti protagonisti del mercato globale, tra cui NovelisKaiser Aluminium e Norsk Hydro, ma anche l’azienda italiana Raffmetalleader in Europa nella produzione di pani di alluminio secondari.

APPROFONDIMENTO

Miniera di terre rare

Le terre rare più preziose? Quelle per la transizione energetica

Sono numeri sorprendenti quelli che descrivono il mercato delle terre rare magnetiche. Un valore dei consumi cresciuto di 4 volte dal 2020 e che crescerà di altre 10 entro il 2035.

Pochi si rendono conto di cosa davvero sarà il mercato delle terre rare nei prossimi anni, soprattutto di quelle impiegate nella transizione energetica. Parliamo delle terre rare magnetiche e cioè di ossidi di neodimio-praseodimio, di disprosio e di terbio, indispensabili per applicazioni come i motori elettrici e l’energia eolica.

La domanda e i prezzi per gli ossidi di terre rare consumati per la transizione energetica hanno già visto un’impennata che è solo la premessa di quello che vedremo nei prossimi anni. Secondo Adamas Intelligence, il loro valore è quadruplicato ogni anno tra il 2020 e il 2022. Ma entro il 2035, con domanda e prezzi in continua salita, il valore del loro consumo aumenterà di 10 volte, trainati dai motori per veicoli elettrici e dai generatori di energia eolica.

Un boom difficile anche da immaginare: un valore del consumo 11 volte più grande!

Più nello specifico, sempre secondo Adamas Intelligence, dal 2022 al 2035 il valore degli ossidi di terre rare consumati dalle applicazioni per la transizione energetica aumenterà del 19,1% all’anno, passando da 3,8 miliardi di dollari nel 2022 a 36,2 miliardi di dollari nel 2035.

Ma quali saranno le terre rare che correranno più velocemente? L’ossido di neodimio-praseodimio è dato per vincente (il valore del consumo aumenterà di 11 volte entro il 2035), ma anche gli altri elementi aumenteranno. La domanda (e i prezzi) dei magneti neodimio-ferro-boro (NdFeB) di alta qualità crescerà molto con il conseguente consumo di neodimio-praseodimio.

Un po’ meno forte andranno invece disprosio e terbio, il cui valore del consumo aumenterà soltanto da 7 a 9 volte entro il 2035 a causa della scarsità dell’offerta e per la riduzione incrementale nell’uso di questi elementi per motivi tecnologici.

Magneti NdFeB per ridurre al minimo il peso dei veicoli elettrici

Come accennato, è la mobilità elettrica a trascinare il mercato di queste terre rare. All’interno di ogni veicolo elettrico è presente una serie di micromotori, sensori e altoparlanti audio che utilizzano magneti NdFeB per ridurre al minimo il peso del veicolo e quindi massimizzare l’autonomia e/o ridurre al minimo i costi della batteria.

Ma esistono anche molte applicazioni collaterali che trarranno vantaggio dalla crescente domanda di motori elettrici (pompe, compressori, robot industriali e nastri trasportatori, condizionatori d’aria, tosaerba a batteria e altro ancora) e che aggiungono miliardi di dollari in più alle prospettive di mercato delle terre rare magnetiche, che vedranno un boom difficile da immaginare.

LINK UTILI

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