Buongiorno,

di seguito condivido con te le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

A Londra, si è instaurata una situazione nel suo complesso molto delicata, il listino degli “industriali” è alle prese con un difficoltoso momento di conferma degli ultimi progressi.

La notizia che il Governo cinese abbia dato disposizioni alla Banca Centrale di adottare una politica monetaria più accomodante per generare degli stimoli alla crescita economica del Paese è giunta anche alla Borsa metalli di Londra.

Il solo pensiero che la Borsa londinese avesse la possibilità di beneficiare di una massa di denaro consistente ha fatto sì che i prezzi degli “industriali” siano cresciuti in modo significativo nel corso delle ultime sedute. L’indice LMEX ha avuto un incremento su base settimanale di quasi l’1.4%, rappresentando la crescita periodica più importante degli ultimi due mesi.

La situazione economica in Cina non è delle più rosee e a ben vedere l’apertura dell’Istituto di emissione nell’elargire denaro a supporto del malconcio comparto immobiliare locale avrà effetti molto limitati ed in buona parte già in via di esaurimento come effetto.

Le congetture si sono sprecate al LME, con gli utilizzatori che in forma estremamente preventiva si sono posti “lunghi” su tutti i metalli, con la conseguente crescita generalizzata del listino. L’effetto è stato quello della generazione di una massa monetaria troppo consistente, che la Borsa nelle prossime sedute dovrà necessariamente smaltire attraverso repentini cambi di indirizzo su molti metalli.

Rame, massimo relativo o punto di partenza per nuovi rialzi?

Il Rame sarà tra questi, dove l’incremento su base settimanale di un punto percentuale del valore USD 3mesi è un dato che lascia intendere un collocamento di massimo relativo del metallo, più che la base di partenza per ulteriori progressi del suo riferimento.

Zinco molto vivace, accumulo di liquidità.

Lo Zinco è risultato molto vivace nel corso dell’ultima settimana, abbandonando quasi in modo prevedibile la zona di minimo del prezzo 3mesi in dollari vista tra fine maggio ed inizio giugno. L’accumulo di liquidità “lunga” sullo Zinco risulta essere il più consistente di tutta la Borsa. Un elemento che peserà e non poco, sulla dinamica futura di quotazione LME dello Zinco, che non potrà essere fatta di ulteriori rinforzi.

Ottone e Zama

I movimenti prossimi di Rame e Zinco avranno ripercussioni dirette sulle prospettive prezzi delle leghe riferibili a questi due metalli. L’Ottone, su quanto appena riportato, non registrerà margini di ulteriore crescita, ma al contrario, la somma delle possibili debolezze di Rame e Zinco porterà inevitabili aggiustamenti ribassisti sulle “basi” riferibili a questa lega. La Zama non beneficerà più della spinta positiva del suo metallo di riferimento e pertanto le avvisaglie di aumenti viste la settimana scorsa, potrebbero essere annullate già nei prossimi giorni.

Presupposti positivi per l’Alluminio ma dipenderà dal clima generale dei mercati.

I presupposti sono invece positivi per quanto riguarda l’Alluminio, ma anche in questo caso non occorre farsi delle illusioni. La crescita che nelle prossime sedute di Borsa interesserà il metallo risulta di limitate prospettive e molto dipenderà dal clima generale che si verrà a creare al LME.

Anche per il Nichel vi è un accumulo di denaro “lungo”

Il Nichel continuerà ad attestarsi sulla linea media di prezzo USD 3mesi registrata nelle ultime settimane, anche se l’elemento accumulo denaro “lungo” non sarà da sottovalutare, soprattutto come ostacolo ad un suo ulteriore rinforzo.

Per il Piombo un nuovo momento di massimo relativo

Il Piombo risulta in prossimità del punto di apice della sua escursione rialzista e quindi il conseguente “effetto inerzia” del prezzo rappresenterà l’occasione per fissare un nuovo momento di massimo relativo.

Stagno in costante fase di crescita del prezzo.

I movimenti dello Stagno risulteranno completamente indipendenti rispetto a tutte le dinamiche di Borsa fino ad ora analizzate. Il prezzo USD 3mesi continuerà a crescere, puntando al valore di inizio maggio, momento che ha segnato l’avvio di una fase piuttosto altalenante nella definizione della quotazione di Borsa dello Stagno.

UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA

Il rame è depresso, ma forse siamo vicini ad una corsa agli acquisti.

Mentre i prezzi del rame hanno toccato i minimi di sei mesi, qualcuno guarda al futuro e prevede che i prezzi saliranno drammaticamente.

I prezzi del rame sono scesi a livelli molto bassi, toccando i minimi di sei mesi a inizio giugno. La Germania in recessione e la manifattura cinese che si contrae anziché espandersi, spingono gli umori del mercato sotto i tacchi.

Le notizie che arrivano dall’economia, soprattutto dai mercati chiave come gli Stati Uniti e la Cina, continuano ad indurre al pessimismo. Come noto, il rame è strettamente legato all’andamento economico globale.

Gli umori di mercato stanno per cambiare?

In questo panorama desolante c’è però chi riesce a vedere una luce. È l’Amministratore Delegato del reparto commodities di Citi, che ritiene che il sentiment di mercato stia per cambiare.

La leva di questo cambiamento è la transizione energetica e la voglia degli investitori di salire sul treno verso questa nuova era, mettendo in portafoglio attività sul rame. Non appena l’economia globale mostrerà qualche miglioramento, gli investitori correranno a comprare rame.

Ma, oltre agli investitori, anche le aziende di utilities e le case automobilistiche dovranno partecipare a questa corsa. Il passaggio all’eolico e al solare, che richiedono molto rame, oltre ai veicoli elettrici (che contengono molto più rame rispetto alle auto con motore a combustione interna), daranno una spinta senza precedenti agli acquisti di metallo rosso.

Trafigura indica un obbiettivo a 12 mesi di 10.000 dollari

Big delle materie prime come Glencore e Trafigura hanno da tempo avvertito di un’imminente carenza di rame, a causa del previsto aumento della domanda per la transizione energetica. Secondo Glencore, il deficit di rame è destinato a crescere progressivamente, ma i prezzi non lo riflettono ancora.

Le previsioni di Trafigura per quanto riguarda i prezzi del rame a 12 mesi indicano un obbiettivo di 10.000 dollari per tonnellata, che potrebbe addirittura arrivare a 12.000 dollari se il divario tra domanda e offerta si allargasse.

APPROFONDIMENTO

Premio record da 3 miliardi di dollari per i traders di Trafigura.

Trafigura ha realizzato profitti record negli ultimi 6 mesi e ha premiato i propri traders con una cifra sorprendente.

C’è una buona notizia per chi è preoccupato che gli effetti dell’inflazione siano quelli di vaporizzare il denaro. In realtà, il denaro non si è vaporizzato, ma è soltanto finito nelle tasche di qualcun altro.

Come nel caso del gigante del trading di materie prime Trafigura, che si è trovata per le mani l’affare d’oro della crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina. Grazie ai profitti record degli ultimi 6 mesi (fino a marzo) ha deciso di elargire ai suoi top traders e dirigenti un premio di 3 miliardi di dollari.

Un utile netto di 5,5 miliardi di dollari in sei mesi

Secondo Bloomberg, la società ha registrato un utile netto di 5,5 miliardi di dollari nei sei mesi fino a marzo, in aumento del 108% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È il terzo semestre consecutivo in cui ha registrato guadagni record. Il dividendo è stato distribuito tra circa 1.100 dipendenti che possiedono le azioni, il che significa che ognuno ha ricevuto una media di circa 2,7 milioni di dollari.

Naturalmente, non c’è soltanto Trafigura ad aver approfittato della crisi energetica e della guerra. Per esempio, lo scorso anno, la società olandese Vitol Group ha realizzato profitti record per quasi 15 miliardi di dollari, mentre anche le multinazionali petrolifere BP Plc e Shell Plc, con le loro divisioni di trading, hanno registrato guadagni straordinari.

Tanti profitti e poche tasse

Per quanto riguarda Trafigura, sugli spettacolari guadagni che ha realizzato riuscirà a pagare una modesta quantità di tasse. Infatti, la società ha registrato costi per imposte sul reddito di 627 milioni di dollari, che rappresentano un’aliquota fiscale effettiva di poco superiore al 10%. Il motivo di una così favorevole tassazione deriva dal fatto che gran parte dei profitti sono stati realizzati dagli uffici che si trovano in centri a bassa fiscalità, come la Svizzera e Singapore.

Come dice un vecchio proverbio russo: “Per qualcuno la guerra è la guerra, per altri è una cara mamma“.

LINK UTILI

Newsletter redatta in collaborazione con i seguenti partner, per maggiori informazioni e approfondimenti o per consultare tabelle e grafici clicca sui link

METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE230612.html

METALLI RARI : https://www.metallirari.com/rame-depresso-forse-vicini-corsa-acquisti/

METALLI RARI : https://www.metallirari.com/premio-record-3-miliardi-dollari-traders-trafigura/

Se sei arrivato a leggere fino a qui ti ringrazio, vuol dire che ti è piaciuta la newsletter.

Ti chiedo di lasciare un commento o una tua considerazione in merito ai temi trattati oppure una domanda alla quale vorresti risposta.

Se conosci qualcuno al quale potrebbero interessare questi temi inoltra il link al blog, grazie per la collaborazione.