Buongiorno,

Le ultime variazioni dei prezzi LME dei metalli, dovranno superare la prova della loro accettabilità da parte degli utilizzatori, che li giudicano insostenibili.

Una settimana che avrebbe fornito pochi spunti di analisi e riflessioni, se non ci fosse stato il pomeriggio di Venerdì 4 Novembre. La misura di quello che è avvenuto nelle ore pomeridiane dell’ultima seduta dell’ottava, viene resa bene dall’analisi dell’indice LMEX.

L’indicatore LME sulle variazioni di tutti i prezzi del listino, aveva evidenziato una sostanziale stabilità fino a giovedì, con una crescita sotto il punto percentuale, ( 0,7% ), per poi arrivare a + 6.1% alla chiusura delle contrattazioni del giorno successivo e quindi definire tale dato come il livello di incremento su base settimanale.

I fondamentali economici, su scala mondiale, non giustificano di certo una progressione dei prezzi dei metalli di tale entità, meglio parlare di “scalino”, uno dei tanti avvenuti in Borsa negli ultimi tempi e questo accadimento recente non può che far accrescere la sequenzialità del fenomeno, tipico per la mancanza dell’effetto stabilizzatore con cui il comparto speculativo-finanziario poteva contribuire.

Le congetture a partire da oggi si sprecheranno sulle cause dell’impennata, ma dati alla mano, occorrerà analizzare quali metalli nelle prossime sedute saranno soggetti all’effetto storno e quali invece si avvantaggeranno del “boost” ricevuto, che gli permetterà di ricollocarsi in aree di prezzo più appropriate.

Denaro “lungo” sul rame

L’analisi non può che partire dal Rame, in grado di produrre un incremento del valore dollari 3mesi del 6.9% tra Giovedì 3 e Venerdì 4 Novembre. Il denaro “lungo” presente sul metallo è una costante da circa due settimane, tanto che questa circostanza ha reso la determinazione della quotazione di Borsa del Rame estremamente variabile, portandolo a varcare verso il basso la soglia dei 7.500 USD 3mesi al termine dell’ultima seduta LME di ottobre.

La giusta miscela tra denaro e lettera che ruoterà intorno al “metallo rosso” sarà quindi l’elemento che gli utilizzatori dovranno ricercare in modo rapido, possibilmente in una collocazione tra i 7.700 ed i 7.800 dollari, nella scadenza LME a 3mesi.

Zinco quotazione compressa

La vicenda dello Zinco esula dal fenomeno del “rally” di venerdì, presentando da tempo una quotazione di Borsa estremamente compressa. La soglia dei 2.900 USD 3mesi, riagguantata nel corso della già citata seduta di fine settimana dovrebbe rappresentare il livello minimo nel suo intervallo ideale di prezzo nelle prossime settimane e oltre.

Le leghe a base Rame e Zinco, saranno fortemente sotto pressione, ma se per la Zama, si può parlare di una ricollocazione di prezzo verso livelli più consoni e quindi una chiusura pressoché definitiva della “finestra” di buone opportunità di acquisto, più articolata sarà la situazione dell’Ottone. Gli equilibri di prezzo della “lega color giallo” saranno sconvolti, da un rapido conto, l’adeguamento in crescita, agli ultimi valori SELECT del 4 Novembre, non potrà collocarsi al di sotto dei 250 Euro/tonnellata.

Linea di prezzo stabile per l’Alluminio ?

La notizia buona è quella di un Alluminio che ha ritrovato la linea di prezzo a cavallo dei 2.300 USD 3mesi, indubbiamente il suo ambiente ideale. La collocazione stabile del valore del metallo in prossimità di tale soglia eviterebbe il ripetersi delle forti turbolenze che hanno caratterizzato le sue fissazioni di Borsa negli ultimi mesi.

Equilibri fragili per il Nichel

Il Nichel va trattato con la massima cautela, gli equilibri tra domanda e offerta restano fragili e le ultime vicende non porteranno benefici in tal senso. L’aria che si respirerà in Borsa nella prima parte di settimana avrà delle importanti ripercussioni anche sugli indirizzi futuri di tendenza del Nichel che se, come probabile sarà rialzista, risulterà dal carattere provvisorio.

Piombo inaffidabile

La quotazione del Piombo, incerta fino a qualche tempo fa in termini di orientamento, è ora decisamente inaffidabile nella struttura di definizione del valore 3mesi, la cui collocazione ideale di stabilità potrebbe trovarsi in prossimità dei 2.000 dollari.

Benefici anche per lo Stagno

L’effetto “scalino” ha avuto benefici riscontri anche per il prezzo dello Stagno, ma l’attuale concentrazione di denaro “lungo”, in forte eccesso, non può essere interpretata come l’avvio di una nuova stagione di rialzi dall’indirizzo stabile.

UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA

La fonderia di alluminio Aldel fallisce per i costi energetici troppo alti

L’ecatombe della produzione di alluminio europeo prosegue. La fonderia olandese Aldel (DAMCO Aluminium Delfzijl) ha dichiarato fallimento la scorsa settimana, consegnando i libri in tribunale.

Sono stati i problemi finanziari dovuti agli alti prezzi dell’energia, a decretare la morte dell’unico produttore di alluminio primario dei Paesi Bassi, che aveva la produzione ferma da inizio settembre. La maggior parte del personale (175 lavoratori) era già stata licenziata e i 25 dipendenti che erano rimasti hanno subito adesso la stessa sorte.

Aldel, con una capacità annua di 110.000 tonnellate di primario e 50.000 tonnellate di alluminio riciclato, utilizzava circa 10.000 metri cubi al mese per riscaldare i forni, una quantità che per quanto possa sembrare elevata è molto inferiore a quelle consumate da altre aziende industriali, grandi consumatrici di gas.

Il governo olandese si è rifiutato di aiutare l’azienda

La produzione e la fusione di alluminio è un processo ad alto consumo di energia. Con costi energetici a livelli altissimi in Europa, l’unica possibilità per sopravvivere è quella di ridurre o fermare la produzione, continuando a sostenere tutti i costi fissi in attesa di tempi migliori. Naturalmente, non tutte le aziende hanno capacità finanziarie per resistere a lungo in queste condizioni.

La dirigenza di Aldel ha ricordato con l’amaro in bocca che l’azienda aveva più volte chiesto aiuto al governo ma senza alcuna risposta. Finora, il governo olandese si è contraddistinto in Europa per non aver voluto offrire alcun aiuto all’industria pesante poiché qualsiasi supporto non aiuterebbe il passaggio alle tecnologie verdi. Inoltre, il governo olandese ha dichiarato di non essere disposto a continuare ad aiutare le aziende per sempre, visto che il prezzo del gas potrebbe rimanere perennemente alto.

Altre aziende seguiranno la stessa sorte

Come ha detto il direttore finanziario della fonderia olandese, adesso tocca ad Aldel, ma altre aziende seguiranno. Se i governi non interverranno, l’industria pesante potrebbe scomparire nei Paesi Bassi e, più in generale, in tutta Europa.

Non serve certo essere dei profeti per indovinare cosa accadrà al settore manifatturiero del nostro continente nei prossimi mesi!

La crisi dell’Alluminio si espande anche fuori dall’Europa

Crolla il primo estrusore di alluminio cinese. Lascia un buco enorme

Il più grande produttore di estrusi di alluminio della Cina e il secondo più grande al mondo è in fallimento. Un crollo tutt’altro che inaspettato, ma che avrà conseguenze sulle forniture globali di alluminio.

La scorsa settimana un tribunale di Shenyang ha avviato la procedura presentata dai creditori che, secondo le stime degli esperti, vantano circa 64 miliardi di dollari a fronte di attività dell’azienda di circa la metà.

Una crescita impressionante, così come la caduta

La storia di Zhongwang è quella di una crescita impressionante quasi quanto la sua caduta. Nel 2019 la capitalizzazione di mercato dell’azienda era di 3,8 miliardi di dollari e l’ascesa dell’azienda ha reso il fondatore dell’azienda, Liu Zhongtian, l’uomo più ricco della Cina nord-orientale. Zhongwang si era espansa nei mercati aerospaziale, marittimo e automobilistico e tutto sarebbe andato bene se l’azienda avesse mantenuto il suo ritmo di crescita e sviluppo.

Tuttavia, quando il boom si è interrotto, per Zhongwang sono arrivati i guai. Probabilmente, il colpo di grazia è arrivato con la volatilità di quest’anno sul mercato globale delle materie prime, in concomitanza con una debole governance aziendale.

Un mega-imbroglio sui dazi da 1,8 miliardi di dollari

La società si era anche fatta conoscere in Occidente nel 2019 per un mega-imbroglio da 1,8 miliardi di dollari, fatto di elusione di dazi all’importazione di alluminio negli Stati Uniti, così come per l’acquisizione di un estrusore di tubi in alluminio tedesco (Aluminiumwerk Unna).

A questo punto, secondo MetalMiner, sono in corso trattative per l’acquisto di alcune parti del gruppo, probabilmente da parte di imprese statali cinesi spinte e finanziate dal governo per mantenere una stabilità del mercato. Ma è abbastanza improbabile che Pechino voglia salvare l’azienda.

Quali saranno le conseguenze per le forniture di alluminio?

Zhongwang è, in termini di capacità, il più grande produttore asiatico di estrusi di alluminio. Di conseguenza, la chiusura degli stabilimenti del gruppo lascerebbe un buco considerevole nella fornitura di alluminio in Cina e in tutto il mercato asiatico.

Ma, come sanno tutti gli operatori del settore, le società falliscono ma gli impianti (le presse per estrusione in questo caso) non muoiono mai. Perciò, tutti si stanno domandando quale sarà l’impresa statale, cinese naturalmente, che rileverà gli impianti. Inoltre, potrebbe essere l’occasione per il governo cinese di rivedere la regolamentazione della supervisione statale sul settore privato.

In ogni caso, a Pechino non piacciono per nulla fallimenti rumorosi e disastrosi come quello di Zhongwang e c’è da scommettere che farà qualcosa per evitare il ripetersi di altri casi.

Non solo cattive notizie

ABU DHABI, 7 novembre 2022

Emirates Global Aluminium ha lanciato oggi l'”EGA Ramp-Up“, un programma che mira a promuovere la prossima generazione di imprenditori le cui attività miglioreranno la crescita dell’economia e creeranno nuove opportunità di lavoro.

EGA Ramp-Up fornirà supporto pratico e coaching agli imprenditori che sviluppano attività che contribuiscono alla sostenibilità, alle nuove tecnologie, allo sviluppo del capitale umano e al progresso sociale.

L’imprenditorialità è una delle massime priorità degli Emirati Arabi Uniti e un pilastro importante del piano del Centenario 2071. L’agenda nazionale per l’imprenditorialità e le PMI mira a rendere il paese una destinazione preferita per l’imprenditoria globale entro il 2031.

Abdulnasser Bin Kalban, CEO di EGA, ha dichiarato: “EGA ha contribuito alla diversificazione economica e alla crescita per oltre 40 anni e abbiamo sia l’opportunità che la responsabilità di supportare gli imprenditori di oggi quando iniziano le loro attività. EGA Ramp-Up è la nostra risposta: un programma che sosterrà gli imprenditori nello sviluppo di imprese di successo e a beneficio della società. Il nostro obiettivo finale è che alcune di queste nuove società diventino fornitori di EGA, man mano che localizziamo ulteriormente il nostro approvvigionamento”.

Il programma EGA Ramp-Up mira ad attirare centinaia di aspiranti imprenditori e di recente costituzione a una serie di corsi informativi online sull’imprenditorialità efficace. Il programma lavorerà ancora più a stretto contatto con le start-up più promettenti, fornendo supporto di mentoring da parte di una rete globale di esperti.

Le start-up in linea con gli obiettivi strategici di EGA saranno valutate per la loro idoneità a ricevere premi in denaro e opportunità di collaborazione con EGA. EGA ha stretto una partnership con C3 – un’impresa sociale con sede negli Emirati Arabi Uniti che supporta gli imprenditori di tutta la regione per sbloccare il loro potenziale di crescita e massimizzare il loro impatto positivo sulla comunità e sull’ambiente – per realizzare il programma

LINK UTILI PER APPROFONDIRE

METALLI RARI : https://www.metallirari.com/crolla-primo-estrusore-alluminio-cinese-lascia-buco-enorme/

METALLI RARI : La fonderia di alluminio Aldel fallisce per i costi energetici troppo alti (metallirari.com)

EMIRATES NEWS AGENCY : https://lnkd.in/gwfQTJrn

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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE221107.html

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