◾ L’imprevedibilità dei movimenti dei prezzi LME richiede la massima prudenza tra gli utilizzatori, difficile tracciare la mappa delle “buone occasioni”

◾ Un’eccezionale azione ribassista del listino degli “industriali”, ha riportato indietro di oltre un anno la collocazione dell’indice della Borsa LME, per l’esattezza al mese di aprile del 2021 (valore 3.943).

◾ La diminuzione del 6.7% su base settimanale del LMEX risulta così essere la più importante di questo 2022, ed anche quella con il maggior scostamento negativo da 24 mesi a questa parte.

◾ Le aspettative di molti analisti erano quelle di assistere ad una “tempesta perfetta” con i prezzi di numerosissime commodity, tra esse i metalli, indirizzate verso livelli mai visti prima, ma la realtà dei fatti risulta essere l’opposto.

◾ Le quotazioni LME sono in caduta verticale, significativo in questo caso il crollo del prezzo del Rame ricollocatosi, rispetto al valore USD 3mesi, nel medesimo punto del Febbraio 2021 e ancora prima, del Gennaio 2013.

◾ La memoria storica aiuta semplicemente a ricordare che certi episodi, in un passato più o meno recente si sono già manifestati, ma quello che deve essere tenuto ben presente è la contestualizzazione degli stessi in ambito economico e della politica internazionale.

◾ Il significativo ridimensionamento delle quotazioni di tutti i metalli, deve quindi essere analizzato alla luce dei fatti attuali, decisamente interconnessi tra loro e dagli esiti del tutto imprevedibili. In questa fase così articolata, occorre quindi agire su un unico comun denominatore che può essere rappresentato dai flussi di denaro che attualmente ruotano intorno a ciascun metallo.

◾ Del Rame si è accennato in precedenza, in quanto l’elemento più rappresentativo dell’intero listino LME, ma analizzando i suoi movimenti nelle ultime due settimane sta prendendo corpo un fenomeno che potrebbe mutare sensibilmente la definizione della sua struttura di prezzo e di conseguenza di tutti gli altri “industriali”.

◾ La contrazione del denaro sul “metallo rosso” non sta conoscendo attenuazione e questo significa che il suo valore attuale di quotazione, non sta generando interesse tra gli utilizzatori, pertanto, non saranno da escludere ulteriori riposizionamenti ribassisti del riferimento USD 3mesi.

◾ L’Alluminio, dal punto di vista della sua nuova posizione del prezzo di Borsa, è sicuramente il metallo che subendo in anticipo la fase di decremento del riferimento USD 3mesi, sta evidenziando un momento di equilibrio tra le componenti domanda e offerta, questo a dimostrazione che l’attuale quotazione rappresenterà un elemento di stabilità anche per il mese di luglio.

◾ L’ulteriore contrazione della quota di denaro che interesserà lo Zinco, nelle prime sedute della settimana, rappresenta l’evidenza che l’attuale prezzo di Borsa non è ancora quello ottimale per considerare questo metallo fuori dal trend ribassista.

◾ Gli elementi che invece metterà in mostra il Nichel saranno tra i più “nitidi” di tutto il listino LME, un contesto di crescita del prezzo, più che necessario, affinché si possa definitivamente chiudere la vicenda che si sta trascinando dallo scorso marzo.

◾ La flessione del Piombo è stata importante, con la soglia dei 2mila Dollari infranta verso il basso a distanza di quattordici mesi, il punto di ripresa del prezzo non è lontano, ma occorrerà attendere lo svolgimento di una serie di sedute dagli esiti deludenti.

◾ Lo Stagno è ancora il metallo con il valore USD/tonnellata più alto dell’intero listino, sebbene la quotazione media riferita al primo trimestre dell’anno in corso, risultasse il doppio rispetto all’attuale. Fa sicuramente effetto vedere il prezzo dello Stagno al di sotto dei 30mila USD e oltre, una situazione clamorosa che comunque non potrà essere di lunga durata.

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